Ultimo giorno, ultima campanella

L’ultima campanella 🔔

Siamo così arrivati all’ultima campanella di un anno particolare.

Diverso da tutti gli altri che si sono succeduti.

Nessuno lo avrebbe mai immaginato, nessuno lo aveva mai vissuto.

Abbiamo sperimentato insieme la didattica a distanza 💻, siamo entrati noi nelle vostre case, voi nelle nostre.

Un rapporto diverso, una scuola differente, un modo di fare didattica che ha potuto solo tamponare l’emergenza 🆘️, che ha accompagnato però gli alunni in un lunghissimo periodo nel quale, senza l’impegno quotidiano con le lezioni e con i compiti, i giovani sarebbero potuti sprofondare nella apatia, nella solitudine e nel totale disimpegno mentale.

Interrotti i rapporti in presenza con i compagni, i progetti, le rappresentazioni teatrali, il musical. NULLA ⛔

Ma è arrivata la fortunatamente la fine.

L’ultimo giorno di scuola che coincide anche con il periodo delle riaperture di tutte le cose: la cosiddetta fase 3.

In un saluto caloroso rivolto a tutti gli studenti e alle loro famiglie, non posso non pensare ai ragazzi dell’ultimo anno5️⃣.

Per loro l’anno scolastico ha riservato un trattamento a dir poco amaro.

Troppe le mancanze ➖, troppi i rituali saltati.

Niente viaggio di istruzione 🚍; niente 100 giorni; niente benedizione della penna 🖊🖋; e nessuna “notte prima degli esami”.

Per loro neanche il saluto ai docenti, nemmeno l’ultima campanella, e neanche i gavettoni di fine anno.

Resta l’esame, anche questo in una forma inconsueta, forse unica e (speriamo) irripetibile.

A voi ragazzi: che queste mancanze, queste privazioni, queste difficoltà, diventino un trampolino di lancio.

Un trampolino che vi dia la spinta per raggiungere i traguardi 🏁che vi siete prefissati e che per nessuna ragione al mondo dovete abbandonare.

Gli auguri a tutti voi di raccogliere il frutto di quanto seminato in questi anni passati insieme nel nostro LICEO.

Esperienze che resteranno per sempre il vostro bagaglio di vita, unico per ciascuno di voi. Indimenticabili momenti di crescita (anche se talvolta alternati a momenti o rapporti più difficili).

Ho conosciuto gran parte di voi fin dall’orientamento fatto nelle vostre scuole medie. Bimbi vispi e curiosi, aspiravate a diventare grandi nei corridoi e nelle aule della nostra scuola, per molti anche la prima esperienza da “pendolari” avendo scelto circa la metà di voi, la città di Lanciano come sede dei vostri studi.

Vi lascio completamente trasformati, cresciuti, maturati: donne e uomini pronti a diventare il futuro del nostro PAESE.

Siamo nelle vostre mani, rendete la nostra ITALIA più bella, efficiente, accogliente e funzionale di quella che vi abbiamo fatto trovare.

Sono certo che con la vostra passione, con le vostre idee e le vostre competenze, ci riuscirete.

Ragazzi, da domani sarete cittadini del mondo.

Prendete la vostra vita e fatene un CAPOLAVORO.

Con grandissimo affetto e stima, un abbraccio a distanza
Il vostro prof. Orecchioni

Pubblicato da

Carlo Orecchioni

DONO, IMPEGNO, TRAGUARDO IO CI METTO IL CUORE

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