Pace a voi: disarmati,  disarmali – tratto dalle riflessioni pasquali del mio amico Attilio

è proprio quanto il mio cuore ha bisogno di pensare, di comprendere, di chiedere di fronte ai continui bombardamenti cui viene sottoposto, con notizie di guerre, violenze, atti terroristici nei troppi luoghi caldi del mondo (per quanto anche uno solo di essi sarebbe intollerabile!) ma anche con attacchi kamikaze di fratelli che incontro nel quotidiano, da cui vengo ferito con piccoli o meno piccoli atti che minano il mio desiderio di fraternità e il conseguente impegno per realizzarla.
Dunque ho realizzato che il cammino della pace comincia dal punto a me più vicino che ho, il centro del mio cuore.  È lì che devo far nascere e sviluppare la radice del mio disarmo perché ogni mio pensiero, gesto, reazione esprima finalmente solo l’accoglienza dell’altro e riesca sempre e comunque a chiamarlo: fratello.
Nella misura in cui mi riuscirà di farlo possiederò la pace, quella autentica perché non scalfibile da fatti umani, e riuscirò addirittura a donarla agli altri (“Pace a voi!” ci sentiamo ripetere in questi giorni), realizzando così il mio sogno più grande.