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👉Un’Europa così, non serve a nessuno👈

L’Europa è ancora il più grande disegno di pace?

L’Unione europea è un patto. Non di soli trattati, ma è (dovrebbe essere) un vero patto sociale. Tu Paese membro rinunci a parte della tua sovranità, a parte delle tue risorse, per un obiettivo più grande, perché da sola non riesci a fronteggiare le enormi sfide del Terzo millennio; tu Europa in futuro lo aiuterai quando quel Paese (in questo momento l’Italia) sarà travolto da un problema più grande di lei. 
La gigantesca sfida dell’immigrazione è un problema che l’Italia da sola non può gestire. A cosa serve l’Europa se rimane inerte? L’inerzia dell’Europa ne sta decretando la morte, perché viene meno il patto sociale su cui si fondava. Ci ripetiamo che restare in Europa serve per affrontare le giganti sfide del futuro? Ci ripetiamo che l’Italia da sola non ce la può fare nell’era della globalizzazione? L’Europa doveva permettere alle navi di attraccare in altri porti europei, permettere i visti temporanei: così è tutta l’Europa intera che avrebbe affrontato il problema. Bisogna che le Nazioni scelgano di fare scelte impopolari in nome dell’Europa, a dispetto anche del consenso elettorale, rinnovando il patto sociale di solidarietà, altrimenti finirà che l’Europa si disfarà del tutto.

Le scelte, quelle fondamentali di chi governa i Paesi, di chi è a capo di una istituzione così grande quale dovrebbe essere la Comunità europea, o cambiano rotta, o guardano al bene comune, quello della collettività, del genere umano, o non hanno motivo di esistere. Non può esserci un’Europa che si occupi di sole banche e dei loro interessi, mettendo l’uomo all’ultimo dei suoi pensieri. 

Quando ci sono momenti di difficoltà, di crisi, bisogna tornare alle origini, ricordare da dove si partiva e perché le nazioni si sono messe insieme: quei padri fondatori sicuramente sono stati più ispirati dei politici di questo inizio di terzo millennio.
A un certo punto bisogna essere pragmatici: l’Europa così non serve a nessuno.